DOMENICA DI SANGUE A BARCELLONA SUL REFERENDUM

In Spagna il premier Mariano Rajoy si è dimostrato al di fuori di ogni razionalità e del tutto inadatto a ciò che è una democrazia. La disgrazia di ieri è tutta dovuta a lui: persona egocentrica, autoreferenziale e totalmente cinico. Una persona che,  con tutto quello che si è visto in televisione e gli 800 feriti, minimizza e nega il dramma è solo una persona disturbata, cinica e deconnesso dalla realtà. Oltre 2 milioni di persone hanno votato, è un fatto non negabile. Ci sono stati  tutto il tempo, le possibilità e le risorse per realizzare un equo e ragionevole negoziato con la municipalità Catalana, ma da persona che ascolta solo sé stesso, Rajoy è andato avanti con il muro contro muro ordinando alle teste di cuoio della polizia di pestare. Se è proprio convinto dei suoi diritti, Rajoy ha un modo giusto e possibile di fare: indire un nuovo referendum e fare una normale campagna elettorale, la democrazia lo esige e se lui non comprende questo è meglio che ne si chiedano le dimissioni. 
L'Europa non può rimanere assente a questo, dopo quello che è successo ieri e le violenze documentate, quantomeno deve esserci una condanna delle violenze di ieri, il dire niente vuol dire essere complici di una violenza documentata che è stata grave. Chi è andato pacificamente ai seggi solo per votare merita rispetto e anche per questo ci saranno molti ricorsi alla corte di giustizia Europea dei diritti dell'uomo.
Non si dica che riconoscere i buoni diritti dei Catalani non può essere fatto, con l'ex Yugoslavia è già accaduto e ora esistono 3 Nazioni, dove ce n'era solo una, quindi si può fare lo stesso.
Speriamo che non ci siano altre violenze come quelle alle quali tutto il mondo ha assistito  e che Rajoy in modo del tutto anomalo nega colpevolmente per autoassolversi senza colpe, ma il mondo tutto è stato testimone e sarebbe giusto che anche in Spagna le opposizioni ne chiedessero le dimissioni una persona incapace di negoziare e che porta alla violenza con gelido cinismo non può fare il primo ministro in Spagna, non ne è degno e questo sa molto di "Franchismo".
Mario De Cesare





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