IMPIEGO DI CLOROCHINA, INFEZIONI DA COVID-19 DE CESARE MARIO

IMPIEGO DI CLOROCHINA NELLE INFEZIONI DA COVID-19: SPERIMENTAZIONI IN ATTO
di Mario De Cesare, infermiere e assistente sanitario.
Milano, 29/04/2020


Attualmente in Italia l’AIFA ha autorizzato diverse sperimentazioni sull’impiego dell’idrossiclorochina, per le infezioni da Covid-19, che al momento sembrano dare risultati incoraggianti, soprattutto se assunta nelle fasi iniziali e in associazione con eparina ed eventuale antibiotico, nei primi giorni di comparsa dell’infezione.
Un riscontro diffuso per l’approccio terapeutico così impostato, è che nel giro di 3-4 giorni, la febbre e altri sintomi scompaiono.
Nell’ospedale di Ovada, il Primario della medicina oncologica ha curato in questo modo 276 persone a casa.
Allo stesso modo a Piacenza, sempre un Primario di ematologia oncologica ha curato 209 persone, con risultati positivi nel 90% dei casi trattati.
Uno studio sistematico è in corso in diverse ASL e sono stati raccolti i dati relativi a 1.039 persone in cura.
Un altra sperimentazione è in corso alla AUSL di Imola, dove hanno iniziato a somministrare la idrossilorochina in ambito domiciliare dal 27 marzo u.s. curando 231 soggetti.
Il riscontro è stato: riduzione del 50% degli accessi per ricovero al Pronto Soccorso e in terapia intensiva.
Una interessante e utile sperimentazione è attualmente in corso presso la ASL di Alessandria, ad opera della Direzione Aziendale e della Pneumologia. I dai finora raccolti sono correlati all’impiego di Plaquenil che viene somministrato entro 48 ore dalla comparsa dei sintomi. Impiegando questa modalità d’intervento il 75% dei pazienti trattati ha una risoluzione del quadro febbrile entro il 4° giorno dalla comparsa dei sintomi e lo 85% entro l’8° giorno.
Il dato concordante nelle diverse sperimentazioni è che la terapia deve aver inizio entro 48-72 ore dalla comparsa dei sintomi, tra questi: anosmia, ageusia, febbre, tosse, diarrea, dolori muscolari intensi.
Ad Aosta, sono state curate con idrossiclorochina a domicilio 134 persone e di queste nessuno ha necessitato di terapia intensiva e solo 13 sono state ricoverate.
Uno studio vero e proprio autorizzato, partirà nelle Marche, si tratta dell’Hydro-Stop-Covid-19 Trial.
All’ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno, hanno curato 20 pazienti e dopo 7 giorni l’80% dei pazienti ha conseguito dei singificativi miglioramenti clinici.
Il trattamento dei pazienti affetti da Covid-19 è stato consentito in Italia con una determina dell’AIFA del 17 marzo u.s. e al momento il farmaco viene impiegato “off-label”.

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